Comincia a scendere la colonnina del termometro, e di conseguenza sale invece il numero di dispositivi da attivare per riscaldarci durante le giornate, così come il consumo complessivo di elettricità. L’Unione Nazionale Consumatori ha collaborato con il Ministero dello Sviluppo Economico per realizzare una guida alla corretta gestione degli impianti di riscaldamento, così da migliorare l’efficienza energetica della casa e consentire, soprattutto, un concreto risparmio energetico ed economico. Facendo manutenzione al nostro impianto, prestando attenzione ad alcuni consigli e riducendo le dispersioni, infatti, i costi in bolletta possono abbassarsi per una quota che va dal 20 al 40 per cento.
Prima di tutto, manutenzione. La regola numero uno è quella di eseguire periodicamente una manutenzione degli impianti, che tra l’altro è obbligatoria per legge e ci mette al sicuro da eventuali sanzioni, senza trascurare ovviamente l’aspetto legato alla sicurezza. Inoltre, un dispositivo ben regolato e ben mantenuto consuma e inquina meno. Sempre in tema consigli, bisogna fare attenzione a non esagerare nel riscaldare gli ambienti interni, perché si rischia un contraccolpo sia alla tasca che alla salute: in genere, la normativa consente una temperatura compresa tra i 20 e i 22°, ma secondo gli esperti 19° sono già a garantire il comfort necessario; per i più accorti agli aspetti finanziari, dobbiamo calcolare che ogni grado abbassato ci fa risparmiare fino al 10 per cento sui consumi di combustibile.
L’aiuto della tecnologia. I punti tre e quattro del decalogo sono anche i più innovativi, perché fanno riferimento diretto alle nuove tendenze della domotica e della tecnologia applicata alla casa. Una tendenza che è sotto gli occhi di tutti e che diventa ancor più evidente se si consulta il catalogo online dello Shop Punto Luce, uno dei punti di riferimento per la vendita di materiale elettrico in Italia. Come consiglio numero 3, infatti, UNC e Mise incentivano a usare i cronotermostati, ovvero i moderni dispositivi elettronici che consentono di regolare la temperatura e il tempo di accensione dell’impianto, limitandolo solo quando è strettamente necessario, e così aiutano a risparmia energia. Ogi in commercio ci sono modelli di tante marche e funzioni, tra cui spicca la gamma proposta dalla Fantini Cosmi, storica azienda italiana. Di seguito, poi, si consiglia anche di applicare valvole termostatiche su ciascun termosifone, che permettono di concentrare il calore negli ambienti più frequentati.
Il buon senso. Il decalogo prosegue con altri suggerimenti che in qualche modo richiamano alla sfera del buon senso, come la necessità di prestare attenzione alle ore di accensione degli impianti, controllando anche il tempo massimo di accensione giornaliero indicato per legge nella propria area geografica (l’Italia, infatti, è divisa in 6 zone climatiche), o quella di evitare di posizionare ostacoli come tende o mobili davanti e sopra i termosifonio, ancora, di usare i radiatori come asciuga biancheria; in questo modo, infatti, l’apparecchio disperde calore e quindi aumenta gli sprechi. Non meno “sensata” è la nota che consiglia di schermare le finestre la notte, perché – come si legge nel documento – chiudendo persiane e tapparelle si riducono in maniera immediata le fughe di calore dalla casa verso l’esterno.
Piccole spese per migliorare. Gli ultimi punti tornano invece a spingere sugli interventi diretti sulla nostra casa; ad esempio, un trucco definito semplice ma efficace per limitare le dispersioni di aria calda è quello di installare pannelli riflettenti tra muro e termosifone. Legato a questo c’è la verifica dell’isolamento termico effettivo su pareti e finestre dell’edificio: già soltanto con pareti isolate e finestre più efficienti possiamo ridurre i consumi di energia fino al 20 per cento, e con gli incentivi del Governo (confermati anche per l’anno prossimo) possiamo usufruire della detrazione fiscale del 65 per cento sui costi dell’intervento. Lo stesso bonus vale anche per le altre spese legate al rinnovamento degli impianti di riscaldamento, come l’installazione di nuove caldaie a biomasse, pompe di calore e così via.