Mild hybrid: la mobilità davvero sostenibile

Le auto mild hybrid sono una risposta decisamente efficace al problema delle emissioni inquinanti imputabili alle autovetture. Con i governi di tutto il mondo e i costruttori impegnati ad abbassare drasticamente le emissioni di CO2, tra le soluzioni attualmente in circolazione quella dell'ibrido leggero è per molti aspetti la più convincente.

Il mix perfettamente equilibrato tra prestazioni, consumi, emissioni e costi di gestione fa pendere l'ago della bilancia verso questa tecnologia, se comparata con le altre soluzioni che il mercato dell'auto ci propone. Per capire bene di cosa stiamo parlando, è utile fare un rapido excursus sulle motorizzazioni attualmente in circolazione, cercando di coglierne pro e contro per trarre infine un bilancio.

Elettrico, termico, ibrido plug-in, mild hybrid

Partiamo dalle propulsioni tradizionali, quelle che abbiamo guidato negli ultimi cent'anni e più di storia dell'automobile. I motori a benzina e diesel sono i più diffusi perché semplicemente, per anni, i costruttori non hanno proposto alternative. Il loro sviluppo può vantare una storia lunghissima, che li ha portati a sempre migliori livelli di efficienza, con prestazioni e affidabilità in costante ascesa.

Le ultime unità turbocompresse possono vantare livelli di efficienza inimmaginabili, fino a non più di 20 anni fa. Oggi abbiamo motori a benzina con un'efficienza termodinamica che arriva a sfiorare il 40%, valore decisamente più elevato dei propulsori aspirati di vecchia generazione, che nella migliore delle ipotesi raggiungevano il 28%. Le sempre più stringenti normative anti inquinamento stanno progressivamente tagliando fuori dal mercato questo tipo di propulsori, ormai prossimi ai loro naturali limiti di sviluppo.

Dall'altro lato della barricata le auto elettriche spazzano via questi dati per raggiungere un'efficienza del 90%. Ciò vuol dire che su 100 joule di energia prelevati dalla batteria, 90 si trasformano in movimento. Questo tipo di motorizzazione sarà quello più popolare in un prossimo futuro, quando cioè i costi di acquisto e mantenimento del veicolo diventeranno davvero alla portata di tutti. I tempi da questo punto di vista non sono ancora maturi, senza considerare che i sistemi di ricarica ancora non permettono rifornimenti semplici e veloci così come accade per benzina e diesel.

In mezzo troviamo le auto ibride, plug-in o mild hybrid. Entrambe dotate di due motori, uno termico e uno elettrico, offrono i vantaggi di entrambe le motorizzazioni: prestazioni elevate e consumi contenuti. Le prime si ricaricano come le elettriche attraverso la colonnina, oltre che in frenata e in decelerazione. Offrono buona autonomia nella guida 100% elettrica e discrete doti di accelerazione.

Le mild hybrid fanno a meno della colonnina e ricaricano la batteria in frenata e nelle fasi di decelerazione. Rispetto alle plug-in hybrid, possono vantare un'architettura più semplice e di conseguenza costi per il cliente inferiori, a fronte di discrete doti di autonomia in elettrico e di emissioni e consumi contenuti, quando entrambi i motori sono in funzione. Nella maggior parte dei casi non è prevista la sostituzione delle batterie come accade nel caso delle elettriche o di molte plug-in hybrid, ed offrono il meglio in città e nelle strade extraurbane secondarie, dove consumi emissioni e prestazioni si bilanciano perfettamente.

Mettendo in conto la spesa per l'acquisto, i costi di manutenzione nel tempo, i consumi reali, l'effettiva usabilità e le prestazioni, ad oggi la tecnologia meglio sviluppata sembra essere quella dell'ibrido leggero, soprattutto se si percorrono molti km tra città e statale.

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