Dopo la recente introduzione delle norme europee rispetto ai prodotti monouso il mondo della ristorazione si è ritrovato di fronte alla necessità di reinventarsi.
Sembra semplice, ma mettere un punto all’utilizzo di contenitori monouso in plastica ha rappresentato per molti del settore la fine di un’era.
Se poi si considera l’esplosione inaspettata dell’asporto e del take away degli ultimi anni, possiamo immaginare l’ulteriore sforzo richiesto alle attività di ristorazione.
Ma come si dice…chiusa una porta si apre un portone.
UNA SCATOLA O MOLTO DI PIU’?
Il contenitore non è solamente una scatola: solo uno sguardo superficiale potrebbe affermare una cosa tale.
Quando si parla di asporto la questione si fa più impegnativa: in questo caso una semplice scatola diventa il biglietto da visita e talvolta l’unico contatto tra cliente e attività.
È dunque lampante che non si possa rimpiazzare il vecchio packaging in plastica con il primo contenitore biodegradabile a portata di mano.
Indubbiamente, funzionale è funzionale, ma è solo questo il compito dei contenitori per asporto?
LE FUNZIONI DELL’IMBALLAGGIO PERFETTO
Funzione numero uno dei contenitori per asporto? Trasportare il cibo, ovviamente.
Senza ombra di dubbio il ruolo principale di un contenitore per asporto è quello di portare il cibo a destinazione sano e salvo.
Quindi deve garantire la giusta resistenza per proteggere i cibi più fragili, restare chiuso per non disperdere il cibo durante la consegna, preservare il calore in caso l’alimento lo richieda.
Questa funzione è basilare e non possiamo soffermarci a questa se puntiamo a un contenitore perfetto.
Un passo in più è considerare la modalità in cui sarà consumato il cibo: in casa o fuori casa? Da riscaldare successivamente in microonde o in forno o da consumare al momento?
Non esiste una soluzione passepartout.
Ogni opzione ha bisogno di un’alternativa specifica e studiata.
Se il cibo deve essere riscaldato andrà consegnato in un contenitore dal materiale adatto al microonde così da semplificare il processo al cliente evitandogli fastidiosi travasi di cibo.
Al contrario se il cibo sarà consumato al momento e fuori casa sarà gradito dal cliente ricevere tutti gli accessori indispensabili per il pasto: forchetta, coltello e tovagliolo.
Un piccolo gesto che fa la differenza agli occhi del cliente.
COMUNICAZIONE: QUESTA SCONOSCIUTA
Spesso molti ristoranti si soffermano alle prime funzioni di cui abbiamo parlato, trascurando il vero potenziale del contenitore d’asporto.
Come anticipato, il contenitore potrebbe essere la prima cosa che il cliente vede dell’attività.
Ancora prima del cibo, il consumatore vede il packaging.
Perché non stupirlo ancor prima di prenderlo per la gola?
Essere unici e trasmettere la migliore immagine dell’attività: è questo il senso di un contenitore d’asporto di tutto rispetto.
Non possiamo soffermarci al logo quando abbiamo la possibilità di parlare direttamente con il nostro cliente.
La confezione in questo senso rappresenta una forma di pubblicità gratuita e va sfruttata al meglio.
Concentrarsi sulla personalizzazione e sulla costruzione di un messaggio ad effetto potrebbe risultare un grandissimo guadagno per l’attività, molto più di quello che ci si potrebbe aspettare.
Dunque, perché non farlo?